Anthony Hopkins e l’autismo
Il talento dietro al rigore
Sir Anthony Hopkins è un nome che risuona con potenza nel mondo del cinema. Premio Oscar, attore dalla voce inconfondibile e dallo sguardo magnetico, ha interpretato alcuni dei personaggi più complessi e indimenticabili della storia del grande schermo.
Dietro si cela una storia di neurodivergenza. Hopkins ha ricevuto una diagnosi di autismo solo in età adulta, rivelando come la sua mente abbia sempre funzionato in modo differente – e straordinario.
Una diagnosi in età adulta
Anthony Hopkins ha raccontato pubblicamente di aver ricevuto una diagnosi di spettro autistico (autismo ad alto funzionamento) quando era già un attore affermato. Per molti anni si è sentito “diverso”, incapace di connettersi profondamente con gli altri, e spesso immerso in un mondo interiore fatto di rigore, ossessioni e attenzione meticolosa ai dettagli.
“Non mi sono mai sentito veramente parte di un gruppo. Le mie emozioni erano spesso piatte, come se qualcosa in me fosse scollegato”, ha dichiarato in un’intervista.
Il suo racconto si intreccia con le storie di molte persone autistiche adulte che arrivano alla diagnosi dopo anni di domande senza risposte, a volte dopo aver ricevuto diagnosi errate o parziali.
Se ti rivedi in queste parole, potresti trovare utile l’articolo: Autismo e meltdown, dove spieghiamo alcune delle reazioni emotive più comuni delle persone autistiche.


