Autismo e Attenzione selettiva
Perché mio figlio guarda gli oggetti e non le persone?
Molti genitori che si avvicinano a una possibile diagnosi di autismo riferiscono una sensazione ricorrente: quella di non essere “visti” dal proprio bambino.
Non si tratta solo di un’assenza di sguardo, ma di una differente modalità di prestare attenzione: mentre un bambino a sviluppo tipico si orienta spontaneamente verso il volto dei genitori, le persone autistiche tendono a fissarsi su oggetti o dettagli dell’ambiente.
Attenzione selettiva e autismo: un meccanismo fondamentale
L’attenzione è la nostra bussola interna: ci guida verso gli stimoli rilevanti, ci permette di filtrare ciò che accade intorno e di concentrarci. Ma nell’autismo, questo sistema funziona in modo diverso. I volti, gli sguardi e le espressioni sociali non sono necessariamente gli stimoli più salienti. Spesso lo sono gli oggetti, i pattern ripetitivi, le luci, o dettagli visivi e sonori.
Questa particolare attenzione selettiva è stata osservata in numerosi studi sperimentali. Bambini autistici tendono a preferire stimoli non sociali, come immagini di oggetti, veicoli o strumenti elettronici, rispetto a stimoli sociali come volti o scene relazionali (Sasson et al., 2008; Chevallier et al., 2012).