Autodiagnosi
Perché un test online non può dirti chi sei
Negli ultimi anni, con la crescente attenzione verso le neurodivergenze come ADHD e autismo, sempre più persone si affidano a test online e contenuti sui social per “scoprire” se rientrano in queste categorie. Se da un lato è positivo che si parli di neurodiversità e che sempre più persone desiderino comprendere meglio sé stesse, dall’altro si sta diffondendo un fenomeno preoccupante: l’autodiagnosi di ADHD e l’autodiagnosi di autismo.
Perché l’autodiagnosi è pericolosa?
👉 I test online non hanno alcuna validità clinica: sono spesso costruiti su caratteristiche generiche e possono far identificare chiunque con una diagnosi di ADHD o autismo, senza tenere conto delle reali valutazioni necessarie.
👉 Può portare a interpretazioni errate: leggere un elenco di sintomi senza il supporto di uno psicodiagnosta esperto in ADHD o autismo porta facilmente a fraintendimenti. Molte caratteristiche delle neurodivergenze sono presenti anche in condizioni diverse o in persone senza alcuna neurodivergenza.
👉 Si rischia di trascurare altri aspetti importanti: un’autodiagnosi errata può portare a focalizzarsi su una condizione di ADHD o autismo inesistente, trascurando invece fattori reali che influenzano il proprio benessere.
👉 Può creare ansia e frustrazione: credere di avere una condizione senza conferme da specialisti esperti nelle neurodivergenze può generare preoccupazioni inutili e senso di inadeguatezza.
👉 Solo uno psicodiagnosta esperto in neurodivergenze può fare una diagnosi: la diagnosi di ADHD, autismo e altre neurodivergenze richiede strumenti specifici, colloqui clinici e test validati, non un questionario online o un video su TikTok.
La trappola dei test online: attenzione agli “specchietti per allodole”
I test ADHD e test per autismo online sono ovunque: veloci, gratuiti e apparentemente affidabili. Ma la realtà è ben diversa.
🔸 Nessun test online può sostituire una valutazione clinica di ADHD condotta da una persona esperta
Questi test spesso si basano su domande generiche e poco affidabili, che possono far sì che chiunque si riconosca in una diagnosi. Non tengono conto di variabili fondamentali, come la storia evolutiva personale, il contesto di vita e le condizioni mediche e psicologiche associate alla neurodivergenze.
🔸 Test online ADHD a pagamento: un business redditizio
Alcuni test ti permettono di rispondere gratuitamente, ma poi ti chiedono di pagare per vedere il risultato. Questo non è altro che una strategia di marketing per sfruttare la curiosità delle persone e convincerle a sborsare soldi senza alcuna garanzia scientifica.
🔸 “Hai un’alta probabilità di avere l’ADHD!” – Il trucco per venderti una diagnosi
Molti test online per ADHD sono costruiti per portarti a un’unica conclusione: “potresti avere questa condizione, contattaci per una valutazione!”. Invece di fornire informazioni utili, servono solo come strumenti per attirarti in un tunnel di vendita.
🔸 Autodiagnosi indotta: il pericolo della suggestione
Dopo aver fatto uno di questi test per ADHD o autismo, molte persone iniziano a guardarsi con occhi diversi, attribuendo ogni difficoltà al risultato ricevuto online. Questo può portare a un circolo vizioso in cui la persona si convince sempre più di avere la condizione, anche senza una conferma reale.
Dall’autodiagnosi all’autoconoscenza: il percorso corretto
Avere un nome per descrivere il proprio modo di essere può essere rassicurante, ma il rischio è quello di ridurre la complessità di una persona a una semplice categoria.
L’autoconoscenza è un processo di crescita personale che permette di comprendere meglio sé stessi, riconoscere i propri punti di forza e le proprie sfide, e trovare strategie per affrontarle.
Questo è molto diverso dall’autodiagnosi, che spesso si basa su informazioni frammentarie, generalizzazioni e test privi di validità.
Una diagnosi corretta consiste in un percorso diagnostico strutturato, in cui vengono somministrati:
- colloqui
- test
- interviste conformi alle linee guida nazionali e internazionali
- questionari validati e standardizzati
Questi strumenti vengono utilizzati all’interno di un setting terapeutico e somministrati da psicodiagnosti esperti nelle neurodivergenze, che interpretano i risultati con competenza clinica e in un contesto che tiene conto della storia di vita della persona.
Al contrario, l’autosomministrazione di test online avviene in totale assenza di questo setting
Il risultato si basa esclusivamente sulla semplice autocompilazione e sulla propria autopercezione, senza lo sguardo esperto e oggettivo del clinico psicodiagnosta.
Una diagnosi non è solo un’etichetta
La diagnosi è il risultato di un percorso che tiene conto del contesto e delle reali difficoltà vissute dalla persona. Una diagnosi corretta può aprire la strada a strumenti e strategie concrete per migliorare la qualità della vita. Al contrario, un’autodiagnosi errata rischia di generare confusione, autolimitazione e persino autosuggestione, creando problemi che magari non esistono o trascurandone altri che meriterebbero attenzione.
L’informazione è uno strumento potente
L’informazione è importante, ma è fondamentale saper distinguere tra ciò che può aiutarci a conoscerci meglio e ciò che invece può indurci a conclusioni affrettate e potenzialmente dannose. Riflettere su questo aspetto è il primo passo per prendersi davvero cura di sé.