Blocco Universitario
Tra indecisione, perfezionismo e procrastinazione.
Scegliere la facoltà universitaria è uno dei primi grandi bivi che i giovani adulti si trovano ad affrontare. Per molti, rappresenta un’occasione di crescita, scoperta e autonomia. Tuttavia, per altri si trasforma in un vero e proprio blocco universitario, una paralisi decisionale che può prolungarsi per mesi o addirittura anni. Alcuni giovani non riescono a decidersi su quale percorso intraprendere, mentre altri iniziano un corso di studi e, dopo qualche anno, sentono il bisogno di cambiare direzione. Ma perché succede?
La pressione di una scelta “definitiva”
Uno dei motivi principali alla base del blocco universitario è la percezione che la scelta della facoltà sia una decisione definitiva e totalizzante, capace di determinare il futuro in modo irrevocabile. Questa visione rigida può creare un forte senso di ansia e incertezza. I giovani, alle prese con la costruzione della propria identità, spesso si sentono impreparati a definire chi sono e cosa vorranno essere nei prossimi anni.
In questo contesto emergono due meccanismi psicologici frequenti: procrastinazione e perfezionismo.
Procrastinazione: l’attesa del momento giusto
Di fronte all’indecisione, molti giovani adottano strategie di evitamento, rimandando continuamente la scelta.
Questo fenomeno prende il nome di procrastinazione, e spesso si accompagna all’illusione che, col tempo, la risposta giusta arriverà da sola.
In realtà, più si rinvia la decisione, più aumenta l’ansia, generando un circolo vizioso.
La procrastinazione, come descritto da William Knaus nel suo The Procrastination Workbook, è spesso alimentata da paure latenti:
- paura di sbagliare
- di non essere all’altezza
- di deludere le aspettative familiari.
Perfezionismo: il bisogno di fare la scelta perfetta
Altrettanto comune è il perfezionismo, ovvero l’esigenza di trovare la facoltà perfetta, quella che rispecchi appieno le proprie passioni, abilità e garantisca un futuro sicuro e soddisfacente.
Questo approccio, però, tende a immobilizzare. Poiché nessuna scelta è priva di incertezze o compromessi, il perfezionista può sentirsi costantemente insoddisfatto e bloccato, passando da un corso all’altro alla ricerca dell’opzione ideale.
La psicologia mostra che il perfezionismo può essere una trappola che alimenta l’ansia da prestazione e il timore del fallimento, portando a un’insoddisfazione cronica.
Cambi di facoltà e ricerca identitaria
Non è raro che, dopo aver iniziato un percorso universitario, alcuni giovani decidano di cambiare facoltà. Anche questo può essere legato alle stesse dinamiche: magari hanno scelto seguendo aspettative esterne, senza un reale ascolto di sé, o spinti dal desiderio di evitare l’errore. Oppure, durante il percorso, emergono nuove consapevolezze che li portano a rimettere in discussione la decisione.
Il cambiamento non va letto necessariamente in chiave negativa: fa parte di un processo evolutivo, in cui esplorare, sperimentare e sbagliare sono tappe fisiologiche della costruzione di sé.
Come superare il blocco
Per uscire dal blocco universitario, è importante lavorare su alcuni aspetti:
- Accettare l’imperfezione:
Nessuna scelta è definitiva né perfetta. Ogni percorso offre strumenti utili per la crescita personale e professionale.
- Riconoscere i propri schemi di pensiero:
Essere consapevoli di quanto procrastinazione e perfezionismo influenzino la propria indecisione è il primo passo per cambiarli.
- Dare spazio all’esplorazione:
Concedersi la possibilità di provare, senza pretendere di avere tutte le risposte in anticipo.
Un percorso psicologico può aiutare ad affrontare la paura del fallimento e le aspettative esterne, favorendo scelte più autentiche e consapevoli.
Il blocco universitario non è un segnale di debolezza, ma spesso l’espressione di conflitti interiori che meritano attenzione.