Il cervello ADHD al microscopio
Differenze nella chimica cerebrale
L’ADHD, o Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività, è una neurodivergenza che si manifesta con particolari modalità cognitive, comportamentali che hanno origine da fattori neurochimici. Comprendere le differenze nella chimica cerebrale del cervello ADHD è essenziale per comprendere il tipo di connessioni neurali presenti e i loro effetti sulla vita quotidiana.
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La Dopamina e il sistema di ricompensa
La dopamina è un neurotrasmettitore cruciale per la regolazione del sistema motivazionale, della percezione del benessere e del sistema attentivo. Nel cervello ADHD, i livelli di dopamina sono spesso poco equilibrati.
- Sistema di ricompensa inibito: Le persone ADHD possono sperimentare una ridotta attività del sistema di ricompensa, rendendo difficile mantenere a lungo l’interesse per attività non immediatamente gratificanti. Questo fenomeno spiega perché è comune cercare stimoli più intensi o eccitanti sul momento.
- Recettori dopaminergici alterati: Studi di imaging cerebrale hanno evidenziato una densità ridotta di recettori dopaminergici nelle aree prefrontali del cervello, compromettendo la capacità di regolare l’attenzione e l’impulsività. Ad esempio lo studio di Volkow et al. (2009)* ha dimostrato come la presenza di alterazioni nei trasportatori di dopamina influisca sulla capacità di concentrazione. Questi trasportatori sono proteine che regolano i livelli di dopamina nelle sinapsi.
Serotonina e regolazione dell’umore
La serotonina è un altro neurotrasmettitore importante, coinvolto nella regolazione dell’umore, del sonno e dell’impulsività.
- Impulsività e controllo emotivo: Bassi livelli di serotonina possono contribuire a una maggiore difficoltà nel gestire le emozioni e le risposte impulsive. Il gene 5-HTTLPR, associato alla serotonina, è stato studiato per capire come influenzi le caratteristiche emotive delle persone con ADHD. Gli studi genetici esplorano come variazioni nei geni correlati ai neurotrasmettitori possano contribuire ai sintomi del disturbo.
- Connessione con la dopamina: La serotonina e la dopamina lavorano in sinergia; uno squilibrio tra i due sistemi può amplificare le difficoltà caratteristiche dell’ADHD.
Il cervello ADHD presenta connessioni neurali uniche
- Rete in modalità predefinita o Default Mode Network (DMN): Questa rete, attiva durante i momenti di riposo mentale e pensiero auto-riflessivo, può essere meno regolata nel cervello ADHD, causando difficoltà a passare rapidamente tra stati di attenzione focalizzata e meno focalizzata. Lo studio di Castellanos e Proal (2012)* ha analizzato le differenze nelle reti neurali del cervello ADHD, utilizzando strumenti avanzati di imaging per identificare peculiarità come una regolazione alterata della rete in modalità predefinita (DMN).
- Corteccia prefrontale: Responsabile del controllo esecutivo, è spesso meno attiva, portando a sfide nella pianificazione, nella gestione del tempo e nel mantenimento dell’attenzione.
- Iperconnessioni in aree specifiche: Sebbene alcune connessioni siano deboli, altre possono essere eccessivamente attive, portando a una sensibilità amplificata verso stimoli esterni.
Cosa ci dicono gli studi
Numerosi studi neuroscientifici, come quelli condotti da Castellanos e Proal (2012), hanno utilizzato la risonanza magnetica funzionale (fMRI) per identificare queste differenze uniche nel cervello ADHD.
Un esempio significativo è lo studio condotto da Volkow et al. (2009), che ha dimostrato come le alterazioni nei trasportatori di dopamina influiscano sulla capacità di concentrazione. Allo stesso modo, studi più recenti hanno esplorato l’influenza dei geni associati alla serotonina, come il gene 5-HTTLPR, sulle caratteristiche emotive delle persone ADHD.
Il cervello ADHD è un modello affascinante di diversità neurochimica e connessioni neurali uniche. Comprendere la chimica cerebrale dietro l’ADHD non solo aiuta a sfatare miti e pregiudizi, ma apre la strada a interventi personalizzati, che valorizzano le peculiarità e forniscono strategie efficaci per affrontare le sfide quotidiane.
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*Fonti:
- Castellanos FX, Proal E. Large-scale brain systems in ADHD: beyond the prefrontal-striatal model. Trends Cogn Sci. 2012 Jan;16(1):17-26. doi: 10.1016/j.tics.2011.11.007. Epub 2011 Dec 12. PMID: 22169776; PMCID: PMC3272832.
- Volkow ND, Wang GJ, Kollins SH, Wigal TL, Newcorn JH, Telang F, Fowler JS, Zhu W, Logan J, Ma Y, Pradhan K, Wong C, Swanson JM. Evaluating dopamine reward pathway in ADHD: clinical implications. JAMA. 2009 Sep 9;302(10):1084-91. doi: 10.1001/jama.2009.1308. Erratum in: JAMA. 2009 Oct 7;302(13):1420. PMID: 19738093; PMCID: PMC2958516.