Procrastinazione
La Sindrome del Domani
Procrastinazione, la sindrome del domani
La procrastinazione è un fenomeno complesso che colpisce molti giovani adulti, compromettendo la loro crescita personale e professionale.
Rimandare compiti importanti, anche quando si è consapevoli delle conseguenze negative, è una dinamica che può derivare da molteplici fattori psicologici.
Mauro Di Lorenzo, nel suo libro Giovani Adulti in Crisi, e William Knaus, in The Procrastination Workbook, analizzano le cause e propongono strategie per affrontare questa sfida.
Le radici della procrastinazione
Secondo Di Lorenzo, la procrastinazione nei giovani adulti può essere interpretata come una difficoltà a gestire l’incertezza e la transizione all’età adulta.
I giovani possono trovarsi paralizzati di fronte alle decisioni per paura di fallire, per un perfezionismo eccessivo o per una mancanza di motivazione. La procrastinazione diventa così un meccanismo di difesa per evitare l’ansia legata al futuro.
Knaus approfondisce il concetto parlando di self-defeating behavior (comportamenti autolesionistici), sottolineando come la procrastinazione possa diventare una strategia maladattiva per gestire lo stress.
Secondo la sua analisi, essa è spesso legata a credenze irrazionali come “Non posso iniziare finché non sono sicuro del risultato” o “Devo aspettare il momento giusto”.
Le diverse forme di procrastinazione
Di Lorenzo identifica tre principali tipologie di procrastinatori:
- L’evitante: teme il giudizio e rimanda per paura di non essere all’altezza.
- Il perfezionista: non inizia un’attività finché non è certo di poterla svolgere alla perfezione.
- Il disorganizzato: ha difficoltà a pianificare e gestire il tempo, quindi rimanda continuamente.
Knaus, dal canto suo, evidenzia che la procrastinazione può assumere diverse forme, tra cui:
- Procrastinazione attiva, in cui la persona rimanda, ma lavora sotto pressione.
- Procrastinazione passiva, caratterizzata da un blocco totale e dall’incapacità di avviare un compito.
Strategie per superare la procrastinazione
Sia Di Lorenzo che Knaus offrono strategie concrete per contrastare la procrastinazione.
1. Accettare l’imperfezione
Molti procrastinatori evitano di iniziare un compito per paura di non farlo alla perfezione.
Di Lorenzo consiglia di focalizzarsi sul concetto di sufficienza funzionale: fare il meglio possibile con le risorse disponibili, senza aspettarsi la perfezione.
2. Gestire il tempo in modo efficace
Knaus suggerisce tecniche come il time boxing (dedicare intervalli di tempo definiti a un compito) e il metodo Pomodoro (lavorare per 25 minuti con pause di 5 minuti) per migliorare la produttività.
3. Identificare e modificare le credenze irrazionali
Molti procrastinatori si dicono “Non posso farlo ora” o “Ho bisogno di essere nel mood giusto”.
Knaus consiglia di sfidare questi pensieri e sostituirli con affermazioni più realistiche come “Posso iniziare anche se non mi sento al 100%”.
4. Suddividere i compiti
Di Lorenzo suggerisce di scomporre le attività in piccoli passi per ridurre il carico emotivo e rendere più gestibile l’inizio di un lavoro.
5. Creare un ambiente favorevole alla concentrazione
Knaus enfatizza l’importanza di ridurre le distrazioni digitali e di lavorare in uno spazio ordinato per migliorare la focalizzazione.
*Fonti
Di Lorenzo, M. (2024). Giovani adulti in crisi. Comprendere e affrontare gli ostacoli nel percorso formativo. Milano: Franco Angeli.
Knaus, W. J. (2002). The Procrastination Workbook: Your Personalized Program for Breaking Free from the Patterns That Hold You Back. Oakland, CA: New Harbinger Publications.
Conoscere le proprie motivazioni e adottare strategie pratiche può aiutare a ridurre il rimandare cronico e a sviluppare una maggiore autodisciplina.