Temple Grandin: icona delle persone autistiche
Temple Grandin, nata nel 1947, è una delle personalità più influenti nel campo della zootecnia e un’icona per il movimento dei diritti delle persone autistiche. Riceve diagnosi di autismo a un’età in cui poco si conosceva di questa condizione, Temple ha trasformato la sua neurodivergenza in un elemento chiave del suo successo.
Un inizio non facile
Da bambina, Temple non parlava fino ai 4 anni e manifestava comportamenti ripetitivi e difficoltà nella comunicazione tipici dell’autismo. I medici del tempo che non conoscevano l’autismo, consigliarono alla madre di internarla, ma lei si oppose, offrendo a Temple stimolazione educativa, amore e opportunità.
A scuola, per via della sua neurodiversità Temple affrontò il bullismo e l’incomprensione come accade molto spesso ai bambini autistici. Era spesso etichettata come “strana” per il suo modo diretto di comunicare e la sua intensa passione per gli animali. Tuttavia, fu proprio questa passione a gettare le basi per il suo successo.
La svolta: il pensiero visivo come superpotere
Temple descrive il suo modo di pensare come un “pensiero in immagini”. Questa caratteristica neurodivergente, che inizialmente le sembrava un limite, si rivelò il suo dono più grande. Riusciva a visualizzare complessi sistemi di progettazione nella sua mente, cosa che le permise di innovare il mondo dell’allevamento.